MAGIC STICK

 

Progetto pubblicato sulla rivista Fare Elettronica  

IL PROGETTO

 

Non capita tutti i giorni di presentare un gadget tanto appariscente, con un circuito di una semplicità sorprendente e per di più tanto economico da non scoraggiare nessun lettore alla realizzazione del progetto.

 

Non è facile sorprendere i propri figli in un epoca tecnologicamente avanzata come la nostra dove i computer risolvono tanti problemi e creano svago per tutti i gusti, basta cambiare programma per passare tante, troppe, ore navigando nella fantasia più sfrenata.

Così, quando una sera ho mostrato un primo prototipo in funzione ai miei due figli e ho visto la loro espressione di puro stupore nel leggere i loro nomi librarsi nell’aria, mi sono ricreduto, è ancora possibile stupire dei bambini anche se uno di questi è uno smaliziato quasi diciassettenne.

Vi consiglio di costruire un prototipo anche se non avete figli perché è un gadget simpatico, economico e semplice.

Pensate che il contenitore non è altro che un pezzo di tubo del diametro di 20 millimetri e dalla lunghezza di 33 centimetri, usato comunemente negli impianti elettrici industriali. E’ l’unico componente che non può essere riutilizzato oltre al circuito stampato, ovviamente.

 

SCHEMA ELETTRICO

 

Tutto il circuito si basa su un microcontrollore della Microchip, un PIC16F676 (figura 1) dotato di soli 14 piedini e gran parte delle periferiche contenute nei PIC più costosi. Contiene tra l’altro, un oscillatore calibrato da 4 MHz e 6 canali collegati ad un convertitore Analogico/Digitale a 10 bit molto veloce e preciso. A proposito dell’oscillatore interno da 4 Mhz, il valore della calibrazione, per ottenere la massima precisione, risiede alla locazione 03FFh cioè all’ultima locazione di memoria. Tale valore cambia da PIC a PIC e deve essere letto e salvato prima della programmazione. Vi consiglio di scriverlo in una piccola etichetta da appiccicare al PIC stesso, sopratutto se avete a disposizione più di un micro. Prima di fare qualsiasi prova, leggete tutti i micro e salvate il codice di ognuno.

Il microcontrollore svolge tutte le funzioni necessarie al funzionamento del dispositivo, dal pilotaggio dei LEDs, alla lettura dei pulsanti, alla programmazione di una scritta, alla logica di funzionamento generale, ad un costo di pochi Euro. Nel PIC sono stati attivate alcune resistenze di PULL-UP, che forzano al positivo gli ingressi dei due pulsanti, semplificando ulteriormente il circuito. I LEDs sono ad alta efficienza, nel prototipo ho usato dei modelli  rossi, ma nulla vieta di provare con colori diversi, i primi due rossi, altri tre verdi e, infine, due gialli. Fate un po' voi e fatemi sapere quali sono le vostre soluzioni.

Il circuiti viene alimentato con tre batterie formato stilo.

LA LOGICA DI FUNZIONAMENTO

Il nostro dispositivo può essere paragonato ad un pannello di scritte scorrevoli, anche se di fatto alcune differenze ci sono. Il pannello di scritte scorrevoli si presenta con una serie di LED che vengono accesi in modo sequenziale riga per riga e visualizzano una scritta programmata facendola slittare, generalmente verso sinistra, di una colonna la volta.

Nel nostro caso abbiamo disposizione un'unica colonna che sequenzialmentre mostra una parte di carattere per volta. Le parti di carattere vengono ricostruite durante la rotazione. Più forte gira il magic stick più larghi saranno i caratteri visualizzati e viceversa. Ciò che permette ai nostri occhi di ricostruire questi caratteri frammentati in colonne, è un fenomeno tipicamente umano, la persistenza ottica. Fenomeno largamente sfruttato dalla televisione e dal cinema.

Con un po' di esperienza troverete la vostra velocità ideale, che permette di visualizzare il nome o la scritta programmata in modo chiaro e visibile.

MONTAGGIO

Nulla vieta il montaggio in una basetta mille fori, ma vi consiglio la preparazione del circuito stampato proposto (figura 2), perché è il più adatto al montaggio dentro al tubo da 20 millimetri.

Seguendo il piano di montaggio di figura 3, montate prima le resistenze, se le trovate da 1/8 di Watt meglio, altrimenti vanno bene pure quelle da 1/4 di Watt, montate le R1, R3, R5 e R7 aderenti allo stampato, mentre le R2, R4 e R6 leggermente sollevate. Regolatevi come da figura 5. Continuate con lo zoccolo per il PIC, i LED che devono essere appoggiati al circuito e infine i due pulsanti che ho recuperato da un videoregistratore guasto, ma reperibili in qualsiasi negozio di elettronica per pochi centesimi di Euro. Per il modello regolatevi con le figure 5 e 6, l’importante è l’altezza che deve essere di 10 millimetri dall’alberino alla base del corpo, perché passano a pelo dentro al tubo e un volta posizionato il circuito, l’alberino fuoriesce quanto basta dalla fessura praticata.

Terminato il montaggio, procuratevi un sottile lamierino di rame o, in alternativa, un lamierino zincato. Piegatelo a L e saldatelo alla parte inferiore del circuito stampato, servirà come collegamento al positivo del pacco batterie.

Prima di inserire il micro nel proprio zoccolo, è indispensabile ricordarsi di programmarlo con il file “MagicStk.HEX” scaricabile dal sito della rivista.

 

IL CONTENITORE

Il contenitore è fondamentale quanto il circuito stesso, senza di esso non è possibile goderne gli effetti.

Dovete procurarvi un pezzo di tubo di plastica di quelli solitamente impiegati negli impianti elettrici di tipo industriale, dal diametro esterno di 20 millimetri. Ne basta un pezzo da 33 centimetri, ma sono venduti in verghe da 3 metri, quindi se non avete un amico elettricista disposto a regalarvene un pezzo, dovrete affrontare la spesa per un quantitativo abbondante. Comunque il costo si aggira attorno ai 30 centesimi al metro.

Una volta in possesso del tubo, con l’aiuto di una matita segnate gli ingombri della barra dei LEDs. Se avete optato per il circuito stampato proposto, regolatevi con il disegno per le misure, altrimenti usate il vostro circuito come dima per la foratura. La scanalatura deve essere larga poco meno di mezza sezione di tubo e per ricavarla potete usare una molla per un lavoro veloce, se disponibile, ma va bene anche una lima di tipo “bastarda”, cioè con la grana media. Le sbavature si tolgono facilmente con un pezzo di carta vetrata.

Praticare i fori dei pulsante è ancora più facile, con un tondino limate di traverso fino ad ottenere due fessure ovali. Rifinite sempre utilizzando la carta vetrata.

Con il foro da 3 millimetri per fissare il circuito e quello da 6 millimetri per il manico, sono terminati i lavoro di preparazione del contenitore. Vi posso assicurare che è più semplice farlo che spiegarlo.

A questo punto dobbiamo saldare uno spezzone di cavo di piccola sezione al polo libero dell’interruttore nella parte alta del circuito, e infilare il circuito stesso nel contenitore avendo l’accortezza di far uscire i piolini dei pulsanti nei relativi fori e di infilare il capo libero dello spezzone di cavo in modo da farlo uscire dall’altra parte del tubo.

Stando attenti al cavo, forare lo stampato infilando la punta da 3 millimetri nel foro del tubo fatto poco prima di infilare il CS. Una vite passante da 3 MA con relativo dado, tiene il circuito stampato nella giusta posizione all’interno del contenitore.

Le figure 7 e 8 possono dare un’idea dell’aspetto finale del nostro prototipo.

Prima di collocare le batterie, tre elementi formato stilo, è necessario procurasi una molla del tipo usato dai portapile dei giocattoli. Per chi ha dei figli o fratellini ciò non rappresenta un problema perché sicuramente nella scatola dei giochi non mancano certo le occasioni di recupero. Vanno bene quelli usati nei portapile di tipo mezza torcia. Recuperata la molla, saldate il capo del cavo che fuoriesce dal tubo alla spira più larga della molla e infilate le pile con il polo positivo verso il circuito stampato, quindi la molla. Preparate una barra filettata 6 MA da 17-18 centimetri di lunghezza, servirà da manico e da ferma per le pile tramite la molla. Fissate la barra al tubo con due dadi preceduti da due rondelle.

Lo schema dei collegamenti tra CS e pile è disponibile nella figura 4.

Se tutto è a posto, chiudendo l’interruttore a slitta, i LEDs dovrebbero lampeggiare molto velocemente e in modo apparentemente disordinato. Se al contrario il circuito non da segni di vita, controllate la parte del montaggio riguardante le batterie, sicuramente non avviene in modo sicuro il contatto tra batterie e circuito stampato o tra le batterie e la molla.

Risolto l’eventuale problema, collaudare il dispositivo è semplicissimo, è sufficiente impugnare la barra che funge da manico e fare girare in senso orario il tubo, per leggere la scritta di default “NICOLA E ANDREA”, il nome dei miei figli. Ovviamente vi dovete porre davanti a uno specchio ed effettuare la rotazione nel verso giusto, per goderne gli effetti.

LA PROGRAMMAZIONE

Ogni progetto che si rispetti, deve essere versatile da adattarsi alle esigenze di ognuno. Anche in questo caso, per non deludere nessuno, è prevista la possibilità di programmare la frase da visualizzare utilizzando l’intero alfabeto delle lettere maiuscole.

Con la Tabella di programmazione che trovate nel riquadro in questo articolo, premete il pulsante S1 e tenetelo premuto per circa 3 secondi. L’accensione in modo stabile del LED 1 indica la fase di programmazione. Ad ogni pressione di S1, l’Array dei LED viene incrementata di un valore secondo il sistema binario. Ovviamente ad ogni valore binario corrisponde una lettera dell'alfabeto com’è possibile osservare dalla tabella in questione. Quindi iniziando dalla lettera A e dal valore binario 1 premendo S1 scorrono tutte le lettere dell'alfabeto. Giunti alla lettera che c'interessa, per memorizzarla è sufficiente una pressione di S2. La pressione di S2 è confermata dall'accensione del LED 7.

È opportuno far notare che è disponibile lo spazio, che pur non essendo un carattere è necessario per rendere più chiara e comprensibile la frase memorizzata.

Terminata la programmazione, per ritornare alla fase operativa e mostrare agli amici quanto appena programmato, premere S2 e tenetelo premuto per circa 3 secondi.

Se tutto è andato bene, ritorneremo a vedere i LED lampeggiare in maniera apparentemente disordinata, che riacquisteranno un senso non appena il magic stick verrà messo in rotazione.

 

 

Elenco componenti MAGIC STICK

R1-7 220 ?  1/4 W (1/8W)
R8 22 K?  1/4 W (1/8W)
C1 100 nF poliestere
C2 47 µF 50 V elettrolitico
DL1-7 LED alta luminosità (colori a piacere)
U1 PIC 16F676
S1 Interruttore a slitta
P1-2 Pulsante da CS L=10mm

Tabella programmazione scritta

LETTERA

LED1

LED2

LED3

LED4

LED5

LED6

A

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B

 

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C

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D

 

 

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E

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F

 

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G

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H

 

 

 

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I

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J

 

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K

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L

 

 

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M

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N

 

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O

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*

 

 

P

 

 

 

 

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Q

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R

 

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S

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T

 

 

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U

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V

 

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W

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X

 

 

 

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Y

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Z

 

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SPAZIO

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Il pacchetto non è più raggiungibile dal sito della rivista: scaricalo QUI.

 

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