TUTORIAL PER SINTONIZZATORI TV ANALOGICHE
Il controller di riferimento del tutorial lo trovi in questa pagina |
Progetto pubblicato sulla rivista Fare Elettronica |
USO PRATICO CON I SINTONIZZATORI: CONSIDERAZIONI GENERALI |
La prima di 5 Volt
stabilizzati per alimentare lintegrato, la seconda di 12
Volt per alimentare la parte di alta frequenza, la terza di 30
Volt per variare la sintonia tramite il diodi varicap. I 5 Volt
sono disponibili sulla morsettiera X2, i 12V possono essere gli
stessi che alimentano in nostro controller, mentre per i 30 Volt
vi dovete arrangiare con un alimentatore esterno. Sono
sufficienti un paio di milliamper, può essere usato un semplice
elevatore di tensione con il noto 555, anche se per le prime
prove il terminale dei 30 Volt può essere collegato ai 12 Volt.
Ne risentirà lescursione in frequenza ma il sintonizzatore
funziona ugualmente.
Banda VHF 1° da 47 a
88 MHz (canali A÷C)
Banda VHF 3° da 174 a
223 MHz (canali D÷H)
Banda UHF da 470 a 861
MHz (canali 21÷69)
a loro volta sono divise in
canali, ogni canale rappresenta una porzione di banda larga 7
MHz, occupata da una emittente televisiva. La media frequenza
standard nel sistema CCIR (Comitè Consultatif International
Radiocommunications) è di 38,900 MHz, quindi gli oscillatori
locali del gruppo RF devono spostare il loro punto di lavoro di
tale frequenza più in alto. Le frequenze minime necessarie al
corretto funzionamento di un televisore saranno:
Banda VHF 1° da 85 a
127 MHz (canali A÷C)
Banda VHF 3° da 212 a
262 MHz (canali D÷H)
Banda UHF da 508 a 900
MHz (canali 21÷69)
arrotondate al MHz.
Non essendo possibile
costruire un oscillatore in grado di generare una gamma di
frequenze tanto ampie, i progettisti dei sintonizzatori
televisivi hanno diviso il circuito in tre parti fondamentali. La
prima riguarda le bande VHF con uno stadio amplificatore
d'antenna e loscillatore locale a sua volta divise in due
parti in modo da coprire le due bande VHF. La seconda si occupa
di amplificare il segnale della banda UHF e alimentare
l'oscillatore locale che funge anche da convertitore in VHF. Il
terzo stadio è un miscelatore che converte i segnali di tipo VHF
in media frequenza a 38,900 MHz per gli stadi successivi che
hanno il compito di estrapolare le informazioni video, audio, i
sincronismi, e tutte gli altri dati tra cui il colore e il croma
contenuti nel segnale televisivo trasmesso dall'emittente.
Nella descrizione dei gruppi
della Mivar, possiamo notare nello schema di figura 11b quanto
appena esposto.
Per questo motivo sono
necessarie altre tre alimentazioni per gestire ogni banda. Nei
primi televisori ciò avveniva attraverso dei commutatori
meccanici, divenuti in seguito elettronici (a transistor) con la
diffusione dei telecomandi. Nei sintonizzatori con il controllo
di sintonia esterno, sono presenti tre pin per le alimentazioni
delle bande, nei modelli descritti in seguito, le commutazioni
sono gestite direttamente dal PLL. Per questo motivo in ogni
tabella che illustra l'escursione in frequenza rilevata ad ogni
gruppo, vi è il valore in esadecimale da impostare nel nostro
controller per alimentare la banda relativa. È importante non
dimenticare questo particolare durante vari test, altrimenti non
riuscirete a ricavare nessuna frequenza dal vostro gruppo RF. Una
descrizione dettagliata della loro programmazione, verrà
proposta durante l esposizione dei sintonizzatori.
Durante le prove è
necessario verificare la corretta frequenza dell'oscillatore
locale alimentato. Il punto migliore per il prelievo della
frequenza da misurare risulta essere il pin d'ingresso del
sintetizzatore, ovvero i pins 15 o 16 del TSA 5511, i pins 15 o
17 del TD6358(9), i pins 4 o 5 del MC44802. Ricordate che uno dei
due pin è sempre collegato a massa da un condensatore e quello
da testare deve essere il pin collegato agli oscillatori locali.
Naturalmente questa non è una regola che vale per tutti i
sintonizzatori, in alcuni casi il livello di segnale può essere
talmente basso da non riuscire a misurarlo in maniera corretta.
In questo caso sono sufficienti due o tre spire da utilizzare
come sonda, avvicinandole il più possibile alle bobine
delloscillatore locale interessato.
Cominciammo dal PLL più diffuso ovvero il TSA5511 e i sintonizzatori della Mivar che la maggior parte dei sperimentatori in RF conoscono molto bene.
(figura 11a) | (figura 11b) |
(figura 12a) | (figura 12b) |
Nella figura 11a possiamo
notare il sintonizzatore modello vecchio della Mivar mentre nella
figura 12a il modello nuovo completamente in SMD. Questi sono gli
unici gruppi di cui sono riuscito ad ottenere lo schema
elettrico. Ve li propongo nelle figure 11b e 12b, sapendo che
molto spesso allhobbista sono essenziali nei loro lavori.
Non chiedetemi gli schemi dei sintonizzatori che vi presenterò
nel corso dellarticolo, in molti casi non ho trovato
neanche lo schema di collegamento.
Dalle prove pratiche
effettuate sui modelli della Mivar in mio possesso, possiamo
riassumere il campo di lavoro diviso in bande
modello vecchio:
BANDA VHF 1° 88-130 MHZ (B0x02)
BANDA VHF 3° 160-280 MHZ (B0x04)
BANDA UHF 480-930 MHZ (B0x01)
Modello nuovo:
BANDA VHF 1° 83-153 MHZ (B0x02)
BANDA VHF 3° 143-328 MHZ (B0x04)
BANDA UHF 452-918 MHZ (B0x01)
Dalle tabelle notiamo che il modello nuovo presenta un'escursione in frequenza più ampia rispetto al modello più datato, mentre i canali, uscite fisiche del TSA5511 che alimentano i vari oscillatori locali, restano gli stessi.
(figura 13) | (figura 14) |
Il collegamento fisico tra il
nostro controllore e il sintonizzatore è limitato a soli 3 fili,
oltre alle alimentazioni, i dati (SDA) di clock (SCL) e la massa.
Le figure 13 e 14 evidenziano la mappatura dei connettori per
accedere alle alimentazioni e alla seriale. Da notare che il
modello vecchio (figura 13) mette a disposizione unuscita
del TSA5511, la P6, mentre quello nuovo addirittura 4, P4, P5,
P6, e P7, da usare per pilotare dei LED o altro. Ricordo che in
tali uscite non è possibile prelevare più di 15 mA e sono del
tipo a collettore aperto, consiglio caldamente un transistor come
buffer con lo scopo di proteggere il PLL da possibili corto
circuiti, eventi tuttaltro che rari quando si effettuano le
prove con fili volanti.
Dagli schemi elettrici dei
gruppi è possibile copiare tali interfacce con dei transistor
PNP (vedi TR5, TR7, TR8 della figura 11b, TR3, TR5, TR6 dello
schema di figura 12b).
Per verificare se il tutto
funziona, nel caso non possediate un frequenzimetro, possiamo
collegare in uscita del sintonizzatore un ricevitore sintonizzato
sulla media frequenza standard televisiva di 38,900 MHz.
Personalmente ho costruito un piccolo sintonizzatore utilizzando
un integrato specifico per ricevitori in FM di tipo economico, il
TDA7000 della Philips seguito da un piccolo amplificatore
integrato sufficiente a pilotare un altoparlante. In questo modo
uno spezzone di filo infilato sulla presa d'antenna, è
sufficiente per ricevere le radio in modulazione di frequenza.
Dovete solo ricordare che alla frequenza base dovete sommare il
valore della media frequenza. In un semplice esempio se
desideriamo ricevere un emittente che trasmette sui 97,800 MHz
dobbiamo impostare 97,800 + 38,900 = 136,700 MHz. Sicuramente la
qualità non è delle migliori ma vuoi vedere la
soddisfazione
Naturalmente con un
ricevitore a banda stretta, selettivo, sensibile e a doppia
conversione, sicuramente i risultati saranno migliori soprattutto
in altre bande (polizia, carabinieri, vigili del fuoco,
radiotaxi, ecc., è indispensabile unantenna esterna).
Naturalmente non è
sufficiente impostare la frequenza delloscillatore locale
del VFO, ma è necessario decidere quale uscita del PLL va
attivata. Dalle tabelle analizzate in precedenza, notiamo che
solo il modello nuovo della Mivar copre la frequenza interessata
nella banda 1° (BANDA VHF 1° 83-153 MHZ). Per attivare
luscita in grado dalimentare la parte del
sintonizzatore inerente alla banda 1°, è sufficiente digitare
il comando:
B0x02
In questo modo solo
luscita P1 (pin 12) del TSA5511 si porta a livello basso
ottenendo la conduzione del transistor dei +12V per la banda 1°.
Se decidiamo di collegare dei LED sul connettore del sinto che
fanno capo al P4, P5, P6 del PLL e desideriamo laccensione
del LED collegato al P4 se selezionata la banda 1°, il comando
da digitare sarà:
B0x12,
infatti 0x12 in binario vale
00010010.
Analogamente per la banda VHF
3° il comando diventa:
B0x04,
per la banda UHF:
B0x01.
In tutti i gruppi che sono riuscito a mettere le mani che lavorano con tale tipo di PLL, non ne ho mai trovato uno che impiegasse un quarzo da 3,2 MHz, se ne avete uno a disposizione vi consiglio di sostituirlo all'originale.
IL SINTO UV916
(figura 15) | (figura 16) |
Altro sintonizzatore che
merita unattenzione particolare e il UV916 il quale
è in grado di lavorare da 45 a 860 MHz senza nessuna
interruzione.
Da notare il quarzo dal lato
bobine mentre il PLL, in contenitore SOT163 a 20 piedini, dal
lato saldature con gli altri componenti a montaggio superficiale.
Il modello in mio possesso,
recuperato da un televisore della Sony, presenta le seguenti
escursioni:
BANDA VHF 1° 45-160 MHZ
(B0x60)
BANDA VHF 3° 160-470 MHZ
(B0x50)
BANDA UHF 430-860 MHZ (B0x30)
Tra parentesi vengono
proposti i valori da inserire nei comandi per attivare le varie
bande. A differenza dei gruppi della Mivar, la parte RF viene
divisa in più sezioni e per lavorare correttamente le sezioni
attivate contemporaneamente sono sempre 2. Per la banda VHF 1°
le P5+P6, nella VHF 3° le P4+P6, mentre per la UHF le P4+P5.
Sicuramente la particolarità
del UV916 sta proprio nellampia copertura di frequenza
senza zone oscurate sempre presenti in quasi tutti gli altri
sintonizzatori.
Con laiuto della figura
16 che visualizza il connettore del gruppo, possiamo procedere al
collegamento della seriale con il nostro controller e alle
alimentazioni. Per il funzionamento è necessario aggiungere un
trimmer da 4K7 ohm e una resistenza da 1K8 ohm per alimentare
lAGC (Controllo Automatico del Guadagno) per la giusta
sensibilità dello stadio dantenna e una resistenza da 22K
ohm in serie ai 33V dei varicap.
Il trimmer risulta necessario
solo per le prove con ricevitore esterno sintonizzato sui 38,900
MHz. Se limitate le prove unicamente alla misura della frequenza
luso del trimmer è superfluo, in quanto il frequenzimetro
misura unicamente le attività delloscillatore locale e
ignora completamente il segnale presente in antenna. Tali
considerazioni valgono per tutti i modelli presentati.
Anche in questo caso il synto
mette a disposizione unuscita del PLL, la P3.
Ottimo sintonizzatore per
realizzare uno scanner oppure un analizzatore di spettro.
IL SINTO METZ G92 TU
(figura 17) | (figura 18) |
Simile al nuovo gruppo della
Mivar anche se di dimensioni più piccole, il sinto della METZ
G92 TU contiene il PLL TSA5511 ed è possibile
recuperarlo da TV di origine tedesca. Dalla figura 17 possiamo
riconoscere il gruppo dalla parte componenti, mentre dal lato
rame è riconoscibile per la presenza dellintegrato di casa
Philips il TDA5330 che gestisce quasi completamente la parte RF.
Come nel caso precedente, dobbiamo aggiungere un trimmer da 10
Kohm per regolare in manuale il AGC per le prove con synto
esterno.
La figura 18 chiarisce ogni
dubbio inerente ai collegamenti e alla posizione del trimmer.
Anche in questo caso abbiamo
unescursione in frequenza da 85 a 920 MHz senza zone
oscure:
BANDA VHF 1° 85-180 MHZ
Canale 1 (B0x02)
BANDA VHF 3° 180-500 MHZ
Canale 2 (B0x04)
BANDA UHF 480-920 MHZ Canale
0 (B0x01)
Iniziamo la carrellata di
gruppi gestiti dal PLL della Toshiba o Mitsubishi, con due
modelli identici che differiscono unicamente per il tipo di
collegamento al controller (BUS dati).
IL SINTO PERF0084
(figura 19) | (figura 20) |
Il PERF0084
visualizzato dalla figura 19, può contenere indifferentemente il
TD6359 o il M54937 e quarzo da 4 MHz.
Internamente il synto si
presenta composto da due circuiti separati da un lamierino. Il CS
del PLL sembra in bachelite mentre quello del sintonizzatore vero
e proprio in vetronite. Ai lettori più smaliziati e abituati al
recupero di componenti di provenienza surplus, non sfuggirà la
possibilità di smontare il circuito completo del PLL e adattarlo
in qualche progetto autocostruito, come un trasmettitore o un
ricevitore interfacciandolo con un PIC opportunamente
programmato.
Lescursione di
frequenza delle tre bande a disposizione è la seguente
BANDA VHF 1° 76-149 MHZ
Banda 1 (B0x01)
BANDA VHF 3° 126-310 MHZ
Banda 2 (B0x02)
BANDA UHF 480-920 MHZ Banda
4 (B0x08)
La banda 3 non è utilizzata
ne è disponibile al connettore esterno.
Lo schema di collegamento di
figura 20 è molto simile ai modelli precedentemente analizzati.
Oltre alle solite tensioni e al trimmer per la regolazione del
AGC, è presente il terminale DATA e CLOCK necessari
allacquisizione della frequenza da parte del PIC e al
terminale LOCK per verificare lavvenuto aggancio del PLL.
In questo caso, la trasmissione seriale avviene senza
lausilio del piedino di ENABLE, quindi è necessario
selezionare il TD6359 --- attraverso la funzione
MENU MEMORIA E PLL, spiegata nel capitolo
PROGRAMMAZIONE E USO.
Il terminale denominato BT è internamente collegato alla tensione di alimentazione dei diodi varicap, piedino molto utile durante le prove perché ne permette il monitoraggio e il controllo dei limiti di frequenza, soprattutto se si lavora nei limiti di banda.
IL SINTO PU36508-1-1
(figura 21) |
Altro gruppo, il PU36508-1-1,
utilizza gli stessi integrati PLL e lo stesso quarzo.
Perfettamente uguale
nellaspetto sia esterno che nel lay-out dei vari componenti
al modello precedente, presenta come unica differenza la presenza
del piedino di ENABLE (figura 21), quindi il
protocollo utilizzato è quello a tre fili.
Il dispositivo da selezionare
nel nostro controller diventa TD6359 +EN.
IL SINTO 104301440(ET-EC-CI-0675) 909130
(figura 22) | (figura 23) |
Recuperato da un
videoregistratore Toshiba, il gruppo marcato NEC porta la sigla 104301440(ET-EC-CI-0675)
909130 che vi riporto per intero perché non so quale è la
sigla vera e propria e quale il numero di serie o riferimento
interno.
Finalmente un gruppo che
monta un quarzo da 3,2 MHz e il TD6258. E configurato per
il protocollo a tre fili, quindi il dispositivo da selezionare
sarà TD6358 +EN. Unico punto dolente, la mancanza del
terminale di LOCK indispensabile per il funzionamento
del nostro controller. Niente paura, lo stampato è predisposto
ad accogliere uno spezzone di filo da inserire nella piazzola
denominata appunto LOCK (dalla figura 22 è possibile
notare il filo di colore verde che ho usato per ripristinare il
giusto collegamento tra sintonizzatore e controller).
Nella tabella seguente viene
riportato lescursione in frequenza delle tre bande, mentre
la figura 23 visualizza le connessioni del gruppo.
BANDA VHF 1° 81-132 MHZ
Banda 1 (B0x01)
BANDA VHF 3° 162-280 MHZ
Banda 2 (B0x02)
BANDA UHF 480-930 MHZ Banda
4 (B0x08)
Le caratteristiche sono
tuttaltro che entusiasmanti, ci sono lacune di frequenza
tra le tre bande, il che lo rende poco appetibile. E
comunque possibile recuperare il quarzo da 3,2 MHz per un gruppo
più performante magari con il più diffuso TSA5511.
IL SINTO ENV-578B5H6
(figura 24) | (figura 25) |
Ho tenuto per ultimo il ENV-578B5H6
recuperato da un videoregistratore. Il gruppo, marcato made in
germany, contiene una piccola sezione che devia il segnale in
antenna verso altri dispositivi, tipicamente la TV, quando il
videoregistratore si trova in stand-by. Come possibile vedere
dalla figura 24, anche in questo gruppo manca il collegamento di
LOCK e la resistenza di carico del collettore. Con
molta cautela dobbiamo saldare una resistenza da 4k7 ohms tra il
pin 18 (+5V) e il pin 20 (lock) del PLL e da quest'ultimo
prelevare il collegamento con uno spezzone di filo.
Il PLL in questione è un
M54938 della Mitsubishi accompagnato dal quarzo di 3,2 MHz.
Sul nostro controller dobbiamo quindi selezionare TD6358 +EN
perché configurato per il collegamento a tre fili. La figura 25
illustra le funzione dei pin del gruppo.
L'escursione in frequenza è
praticamente continua tra 80 e 922 MHz. La tabella seguente
mostra le frequenze abbinate le varie bande
BANDA VHF 1° 80-128 MHZ (B0x01)
BANDA VHF 3°129-270 MHZ (B0x02)
BANDA VHF 198-517 MHZ (B0x04)
(fuori banda)
BANDA UHF 490-922 MHZ (B0x08)
Come è possibile vedere le
bande sono addirittura 4 e coprono senza interruzione un ampio
campo di frequenze rendendolo ideale in uno scanner o un
analizzatore di spettro. Per tale scopo è utile rimuovere la
piccola schedina che devia il segnale in antenna sostituendolo
con un collegamento diretto tra l'ingresso della scheda del
sintonizzatore e la presa d'antenna. Lo step di 50 KHz facilita
ulteriormente il suo utilizzo. Non fatevi ingannare dai numerosi
piedini che escono dal gruppo, sono utilizzabili solo i terminali
marcati +30V, +5 V, CLOCK, DATA, ENABLE, +12V, IF come uscita in
media frequenza se applicate un ricevitore sintonizzato sui 38.9
MHz e il AGC con limmancabile trimmer per la regolazione
della sensibilità.
Do per scontato che la massa da collegare al GND della scheda del PIC va sempre collegata e vale per tutti i gruppi.
MC44802
(figura 26) | (figura 27) |
(tabella 1) | (tabella 2) |
(tabella 3) | (tabella 4) |
Come anticipato in altra
parte dell'articolo, terminiamo il nostro vademecum con il PLL di
casa Motorola. Da una prima analisi del relativo data sheet
(figura 26), lintegrato può sembrare una fotocopia del
TSA5511 della Philips, in realtà quello che ci propone la
Motorola è un dispositivo veramente flessibile sia perché è
possibile selezionare quattro diversi fattori di divisione per il
quarzo usato come frequenza di riferimento, sia per la
possibilità di bypassare il prescaler divisore per otto posto
come ingresso della frequenza da controllare, anche se ciò, come
vedremo più avanti, crea dei limiti nella frequenza massima
generabile.
Dal diagramma di figura 26 si
nota la presenza di due amplificatori con gli ingressi collegati
in parallelo e un deviatore controllato dal bit P del byte
CO_information (figura 27) col quale è possibile
attivare o scavalcare il prescaler divisore per otto prima
dell'ingresso del divisore programmabile. È molto importante
notare che il divisore programmabile accetta una frequenza
massima in ingresso di 165 MHz. Tale frequenza sarà il limite
massimo del VCO da controllare, nel caso decidiate di
parametrizzare il PLL escludendo il prescaler.
Loscillatore di tipo
quarzato è seguito da un divisore a quattro stadi. A differenza
degli altri sintetizzatori che presentano un divisore fisso di
512, in questo caso attraverso i bit R0 e R1 sono selezionabili
quattro divisori fissi, 256, 512, 1024, 2048. Vedremo più avanti
analizzando le tabelle che tipo di vantaggi ne possiamo trarre.
Anche in questo integrato
sono disponibili sette piedini utilizzabili come uscite. Il byte
che le controlla è il BA_band info e la massima
corrente prelevabile non deve superare i 10 mA.
Purtroppo il MC44802 non è
stato progettato per una verifica dellaggancio in
frequenza, non è in grado di rispondere con il byte di stato
presente nel modello della Philips, ne dispone di un piedino
dedicato come previsto per quello della Toshiba. Si può attuare
ununico sistema di verifica misurando la tensione dei diodi
varicap, piedino 1 del PLL, che deve trovarsi in un range di
tensione tra 0,1 e 28 Volt circa, anche se ciò non garantisce
laggancio vero e proprio.
La figura 27 illustra il
contenuto dei registri interni, del tutto uguali al TSA5511
tranne per il byte CO_info che contiene il registro
di controllo di alcune funzioni del PLL tra cui il divisore
delloscillatore di riferimento (R0 e R1, tabella 1),
linserzione o meno del prescaler (P) il controllo del
comparatore di fase (R2, R6 e T) e il test del sistema (R2 e R3).
In particolare R2 posto a 1 e R3 a 0
(vedi tabella 2), al pin 10 (B4) possiamo prelevare la frequenza
di riferimento e al pin 11 (B5) la frequenza del VCO controllato,
divisa per 2. Il confronto tra la frequenza di riferimento divisa
per 2 e quella del VCO potrebbe essere un metodo di verifica
aggancio avvenuto, alquanto macchinoso ma efficace. Attenzione,
nel sintonizzatore che tra breve vi presento, i piedini 11, 12 e
13 (B5, B6, B7) sono collegati assieme e controllano la banda
UHF. Se decidete di provare tale funzione dovete, prima di
alimentare il synto, isolare il pin 11 dagli altri due. Le uscite
sono disposte a collettore aperto, per prelevare un qualunque
segnale dovete collegare una resistenza di carico da 10 Kohm tra
il pin duscita e i +12 V.
Le tabelle 3 e 4 illustrano i
vari step ottenibili rispettivamente con un quarzo da 4 MHz e da
3,2 MHz. In particolare sostituendo il quarzo originale con uno
da 3,2 MHz, magari recuperato da un altro sintonizzatore, si
possono ottenere quattro frequenze di step sfruttabili ad esempio
da uno scanner autocostruito, con lavanzamento veloce di
100 KHz nella ricerca e la sintonia fine di 12,5 KHz nel
centraggio della frequenza ricevuta. Attenzione alla frequenza
massima elaborabile, ottenuto uno step di 12,5 KHz, la frequenza
massima sarà:
12,5 * 32.767 = 409.587 KHz
ovvero 409,587 MHz. La
formula usata è la stessa analizzata nella sezione riguardante
il TSA5511, al quale rimando per la spiegazione.
Per il corretto
funzionamento, il PLL va alimentato con 5 Volt stabilizzati e
lassorbimento ammonta a 40 mA.
A livello hardware non cambia
nulla, mentre il firmware da inserire nel PIC è diverso. Dovete
scaricare dal sito della rivista il pacchetto 648_PLL_Sinto_MC44802
contenete il file da caricare nel PIC 648_PLL_Sinto_MC44802.hex
per il corretto funzionamento del controller.
Le nuove funzioni disponibili
sono:
- Scelta del quarzo tra 3,2 e 4,0 MHz
- programmazione del byte CO_info nel formato esadecimale
Anche la pagina principale
cambia
MHz0433,30 M-3
Oltre alla solita frequenza e
la memoria in lavoro, viene visualizzato il registro
CO_info indispensabile per determinare lo step e
leventuale funzione di test.
La pagina di programmazione
della frequenza, dei canali, e del CO_info, si presenta come la
pagina principale e i valori si impostano esattamente come per il
controller descritto precedentemente a cui rimando la
descrizione. Lunica differenza riguarda il byte
CO_info, il quale consente valori da 0x80 a 0xFF
perché il protocollo richiede il valore alto del bit 7 per il
riconoscimento dei byte di controllo e banda da quelli di
impostazione frequenza (figura 27).
Il cambio memoria si effettua
premendo il pulsante P3 (SET), il cursore lampeggia sul
campo indicante il numero di memoria in lavoro. Con i pulsanti P1
(INCREMENTA) e P2 (DECREMENTA), viene selezionata la
memoria da 0 a 9. Tutti i valori memorizzati nella relativa
memoria sono immediatamente richiamati e visualizzati.
Per applicare la frequenza e
i registri al PLL, premere P4 (ESCI).
Nella pagina di selezione
memoria, è possibile programmare la frequenza del quarzo
ripremendo P3 (SET).
Prima di accedere a tale
funzione, essendo piuttosto importante perché determina la
precisione del sistema, è stato inserita una pagina di
sicurezza:
IMP.FREQ.QUARZO
SET=SI END=NO
Se ripremuto P3 (SET)
si accede alla pagina di programmazione vera e propria:
altrimenti va premuto P4
(ESCI) per ritornare alla pagina di selezione memoria.
Ritornando alla scelta del quarzo premendo P3 (SET), il pulsante P1 (INCREMENTA) seleziona il quarzo da 3,200 MHz, mentre il P2 (DECREMENTA), quello da 4,000 MHz. Infine premere P4 (ESCI) per memorizzare il nuovo valore e ritornare alla pagina operativa.
IL SINTO MTP-BG-2003
(figura 28) | (figura 30) |
(figura 29) | (tabella 5) |
Il MTP-BG-2003 è
lunico sintonizzatore che impiega il MC44802 come
sintetizzatore che ho trovato allecocentro del mio paese.
Di questo gruppo ne ho recuperati tre esemplari, da un
televisore, da un videoregistratore e da un ricevitore
satellitare. In un piedino, nella figura 28 il ON B2 (BANDA
1°), è internamente collegato allalimentazione
della banda 1°, non avendo lo schema elettrico di nessuno degli
apparecchi che conteneva il gruppo, non conosco il fine pratico
di tale pin, consiglio semplicemente di ignorarlo.
Come anticipato nella sezione
dedicata al PLL, se desiderate collegare i piedini 10 e 11 per
misurare rispettivamente la frequenza di riferimento, dovete
isolare il pin 11 dal 12 tranciando la pista sul circuito
stampato che collega i due pin e saldare una resistenza da 10
Kohm tra il pin 10 e +12V e una tra il pin 11 e +12V. La figura
30 chiarisce ogni dubbio. Dalla stessa notate il quarzo da 3,2
MHz montato per verificare se loscillatore continua a
lavorare e smentire le informazioni del relativo datasheet che
descrive il range operativo tra 3,5 e 4,1 MHz. Durante le prove,
nonostante il valore del quarzo sia inferiore a quello
consigliato, non ho avuto nessun tipo di problema.
La tabella seguente illustra
lescursione in frequenza rilevate dal gruppo in esame:
BANDA VHF 1° 77-130 MHZ
B2 (BA=0x04)
BANDA VHF 3° 133-324 MHZ
B1 (BA=0x02)
BANDA UHF 500-890 MHZ B5+B6+B7
(BA=0xE0)
Nel caso effettuate la
modifica per prelevare il riferimento e la frequenza del VFO a
valle dei divisori (pin 10 e 11), la BANDA UHF diventa BA=0xC0.
Analogamente laltro
byte impostabile, il CO_info, consente tutta una
serie di combinazioni che ho sintetizzato nella tabella 5.
Come esempio immaginiamo di
avere sostituito il quarzo originale con un modello da 3,2 MHz e
di avere bisogno di uno step di 25 KHz. Dalla tabella 4 possiamo
notare che per ottenere lo step desiderato dobbiamo assumere il
valore 1024 per il divisore della frequenza di riferimento e il
prescaler deve essere attivo (P = 0). Successivamente dalla
tabella 5 leggiamo il valore del registro CO_info e
lo riportiamo nel nostro controller. Nel caso ci necessiti di un
utilizzo normale il valore sarà CO=0x81, altrimenti
CO=0x85 se desideriamo usufruire della funzione di test.
CONCLUSIONI
Sono reperibili altri tipi
di PLL come il SDA2112-2 o il SDA3002 (= al SDA2002) entrambi i
modelli della Siemens che oltre ad essere obsoleti hanno bisogno
del prescaler esterno per funzionare correttamente. Ho scartato
decisamente tali modelli perché non sono contenuti all'interno
del box RF e non sono completamente autonomi. La loro frequenza
massima di lavoro è di 16 MHz. Se qualcuno ha bisogno di
lavorare entro tale limite o se vuole complicarsi la vita
aggiungendo un prescaler esterno, li può utilizzare
tranquillamente, di solito si trovano nella stessa scheda della
CPU assieme ai transistor di commutazione di banda.
Il presente lavoro mi è
costato 4 mesi di ricerche e sperimentazioni. Sono sicuro che
qualcosa mi è sfuggito e molte informazioni ho dimenticato o
tralasciato di riportare perchè inutili allo scopo, nel caso
notiate delle incongruenze, sono reperibile attraverso la solita
richiesta alla rivista. Mi auguro che ciò possa servire a
qualcuno che, come me, ama recuperare oggetti ormai defunti e
allapparenza senza applicazioni pratiche.
Inoltre nessuno vi impedisce
di recuperare il PLL e il quarzo dal sintonizzatore per
controllare un vostro trasmettitore o ricevitore, è sufficiente
copiare i circuiti proposti dai vari datasheet schermando la
parte del PLL e la parte RF, il controllore proposto da parte sua
limita il rumore perché colloquia con il PLL solo quando viene
impostata una nuova frequenza e testa i pulsanti solo se premuti.
Per gli esperti è possibile
progettare delle micro spie, non alimentate a batteria visto
lesosa richiesta energetica dei PLL, magari usando un PIC a
8 piedini. Il programma va modificato eliminando la parte di
programmazione e gestione del LCD, inutili in applicazioni
simili.
Esperimenti in proposito ho
già provato a sviluppare solo con il TSA5511 e devo ammettere
che con la trasmissione in FM e una deviazione in frequenza di ±
75 KHz (misurata ad orecchio) il trasmettitore tende a slittare
in frequenza, mentre tenendo la modulazione leggermente più
bassa, il VCO resta stabile. Il rumore di fondo, in assenza di
segnale BF in ingresso, è risultato accettabile.
Devo pure precisare che le
mie esperienze sono state superficiali, per esempio non ho
interposto un limitatore di livello tra la fonte sonora e
lingresso del trasmettitore (compressore di BF), il mio
unico scopo era di verificare la possibilità di utilizzo dei
sintetizzatori presentati, in applicazioni pratiche.
www.mikroe.com per scaricare lambiente di sviluppo MikroC
www.microchip.com datasheet del PIC16F648A
www.datasheetarchive.com datasheet dei vari sintetizzatori
www.nxp.com datasheet della Philips
MASTER TVC 1 di Amadio
Gozzi (Gruppo Editoriale Jackson)
RIPARATORE RADIO-TV di Amadio
Gozzi (Gruppo Editoriale Jackson)
Il controller di riferimento del tutorial lo trovi in questa pagina