micro Oscilloscopio digitale DSO
IL PROGETTO
Lo strumento per eccellenza ambito dell'hobbista di elettronica, dopo il tester, risulta essere proprio l'oscilloscopio, perché è l'unico in grado di visualizzare un qualsiasi segnale elettrico. Non solo sembra dare corpo al movimento ordinato di elettroni altrimenti invisibili, ma è essenziale per la misura di qualsiasi evento di natura elettrica.
CARATTERISTICHE | |
BASE DEI TEMPI | 30us, 100us, 500us, 1ms, 5ms, 10ms, 50ms,
100ms, 500ms, 1s, 10s Da 50ms in poi le visualizzazioni sono in REAL TIME |
AMPIEZZA (PER DIVISIONE) | 125mV, 250mV, 500mV, 800mV, 1V, 2V, 4V Con il selettrore SW2 in 1-31 la massima tensione visualizzabile è di 31V, in posizione 1-62 la massima è di 62 V ma la misura dei marcatori orizzontali è riferita alla portata minima (la misura reale è doppia da quella misurata dai marcatori) |
Marker verticali per la misura del tempo (asse X) | |
Marker orizzontali per la misura dell'ampiezza | |
Massima frequenza di campionamento | 300KSPS |
Numero di campioni | 100 |
Retroilluminazione selezionabile | ON/OFF |
Libreria completa per GLCD KS0713 (Samsung) | Acquistabile dal sito di RS Components |
Fronte del trigger selezionabile | |
Trigger impostabile sull'intera ampiezza del display |
Quello che vi stiamo presentando è uno strumento che
nella sua essenzialità e semplicità costruttiva non mancherà
di darvi molte soddisfazioni. Non solo perché l'avrete costruito
con le vostre mani e già questo è fonte di enorme
soddisfazione, ma perché dispone di tutte quelle funzioni
essenziali, anche se limitate in confronto ai prodotti
commerciali, necessarie alla misura di qualsiasi forma donda
abbiate la necessità di testare.
Sia lo schema elettrico, ridotto l'essenziale, che è il
costo dei materiali che compongono lo strumento, sono davvero
ridotti all'osso.
Non pensate per questo di trovarvi tra le mani un
oggetto affascinante ma poco appetibile dal punto di vista
pratico, prima di commentare vi invitiamo a dare un'occhiata alle
caratteristiche riportate nella tabella 1 esposta in queste
pagine.
Il campo visualizzabile è limitato alla bassa
frequenza, ciò nonostante trova un'infinità di applicazioni
pratiche. Pensate per esempio alla verifica del segnale in uscita
al piedino del microcontrollore del lavoro che state progettando,
senza oscilloscopio è impossibile controllare se il periodo e il
data cycle corrispondano alle vostre aspettative. Per gli
appassionati di bassa frequenza, credo non ci sia niente di
meglio per controllare la corretta amplificazione del modulo in
esame o seguire il segnale per capire dove si interrompe nel caso
di riparazione di amplificatori e preamplificatori.
Per il campionamento è stato utilizzato il convertitore
analogico/digitale interno ad un modello di PIC progettato
appositamente per il controllo dei motori, il convertitore
interno risulta essere il più veloce tra i micro di questa
fascia di prodotti. La frequenza di campionamento massima,
secondo il datasheet che accompagna il micro, raggiunge i 200
KSps, rinunciando ad un minimo di precisione e studiando un
adeguato software siamo riusciti ad arrivare a 300 KSps. Tra
l'altro utilizziamo il convertitore con la definizione limitata a
8 bit, già questo riduce la precisione di quattro volte rispetto
al formato completo di 10 bit. In pratica la differenza non è
facilmente notabile sulla forma d'onda visualizzata ma ci
permette di estendere al di sopra dei 20 KHz il segnale
analizzabile ottenendo una discreta definizione.
Ciò ovviamente pone dei limiti riguardo alla massima
frequenza campionabile, ma rende il circuito estremamente
semplice dal punto di vista costruttivo ed economico.
Altro fattore importante è la presenza di soli quattro
pulsanti con i quali è possibile gestire tutte le funzioni delloscilloscopio.
Le limitate dimensioni e il consumo estremamente basso,
non solo sono l'ideale per un utilizzo come strumento portatile
ma anche come strumento da pannello per dispositivi importanti
come generatori di segnale o analizzatori di impianti per bassa
frequenza.
Del caso non siate interessati al progetto, perché
fortunati possessori di un apparecchio commerciale, vi proponiamo
comunque di leggere queste pagine perché potreste trovare degli
spunti interessanti per i vostri lavori futuri. Ci riferiamo al
PGA (Programmable Gain Amplifiers) utilizzato come stadio di
ingresso di cui parleremo ampiamente nel corso dellarticolo,
un amplificatore operazionale programmabile in seriale in grado
di risolvere diversi problemi pratici. Anche il display, modello
ovviamente grafico e particolarmente economico, potrebbe trovar
posto nelle vostre applicazioni future. Vi forniamo per la
gestione di questo componente una completa libreria in C usando
come supporto l'ambiente di sviluppo di Mikroelektronika.
Tutto il programma è stato sviluppato in ANSI C di
MikroC, tranne la parte riguardante la lettura del ADC e relativa
memorizzazione in RAM, che, dovendo essere la più veloce
possibile, è stata sviluppata in assembler.
Schema elettrico |
L'intero progetto è composto da soli tre elementi
attivi e dall'immancabile stadio di alimentazione che in questo
caso deve essere estremamente preciso perché oltre ad alimentare
il tutto fornisce i riferimenti di tensione necessari al
convertitore analogico/digitale.
Possiamo dividere lo schema in quattro parti ideali, lo
stadio dingresso, la logica di controllo, il display con i
pulsanti e l'alimentazione.
Lo stato di ingresso è composto da un divisore
resistivo il cui rapporto è di 1/31 con il selettore SW2 chiuso
e di 1/62 con SW2 aperto. In pratica il segnale presente alla
presa di ingresso J1 viene ridotto in ampiezza di 31 volte o 62
volte a seconda della posizione di SW2 prima di essere applicato
all'ingresso di U2. La scelta delle resistenze di tipo
commerciale è stata quasi obbligatoria. L'acquisto di tali
componenti con la precisione e la stabilità in temperatura che
meriterebbero per la loro funzione, risultava costosa quanto il
display e il micro assieme. Considerando le caratteristiche
certamente non professionali dello strumento abbiamo preferito
limitare i costi, certi che un peggioramento della precisione di
circa 1% risulta comunque accettabile. Per questo motivo in
alcuni casi trovate due resistenze in serie allo scopo di
raggiungere, o perlomeno di avvicinarci, al valore teorico.
È importante far notare che il valore visualizzato sul
GLCD riguardo all'ampiezza dei marker orizzontali è riferito a
rapporto 1/31. Nel caso di misure in cui sia necessario
selezionare il rapporto 1/62 (SW2 aperto), la quota indicata sul
display va raddoppiata.
Il segnale applicato alla presa di ingresso J1 prima di
arrivare al partitore resistivo passa attraverso il condensatore
C1 con la funzione di bloccare la componente continua. Il
selettore manuale SW1 by-passa il C1 permettendo la misura in
corrente continua.
Allo scopo di semplificare al massimo il circuito e
considerando la necessità di misurare un segnale bipolare,
ovvero un segnale composto da una parte positiva e una negativa
rispetto allo 0, sarebbe stato logico alimentare la parte
analogica con una fonte duale rispetto alla massa. Volendo
mantenere la possibilità di alimentare lo strumento direttamente
da batteria e evitando complicati circuiti di tipo switching al
fine di generare la necessaria tensione negativa, abbiamo
adottato un sistema alquanto semplice ma efficace composto dalle
resistenze R3 e R5, dal trimmer R4 e da C3, formando ciò che è
molto utilizzato nei circuiti dove sono presenti amplificatori
operazionali alimentati da tensione singola, una massa virtuale.
Notate infatti dallo schema elettrico che il punto comune di J1
non fa capo alla massa generale del circuito come è logico
supporre, ma è collegato al cursore centrale di R4, che andrà
tarato esattamente a 1,65V e rappresenta lascissa sul
grafico visualizzato dal display.
Una volta ridotto in ampiezza, il segnale da analizzare
viene applicato all'ingresso non invertente di U2, un particolare
amplificatore operazionale di casa Microchip, il MC6S91. La
particolarità di quest'integrato risiede nel fatto che è
possibile variare il guadagno attraverso particolari comandi
inviati seriamente dal micro. È un componente talmente versatile
che abbiamo preferito sintetizzarne le caratteristiche in un
apposito riquadro. È importante notare che il piedino 3 di U2
che fa capo alla resistenza interna Rg è collegato alla massa
virtuale.
I pins 5, 6,e 7 fanno capo al modulo seriale e sono
collegati al PIC da cui ricevono i necessari segnale di
temporizzazione e dati, mentre l'uscita è collegata all'ingresso
analogico AN0 del micro U1 e allingresso non invertente di
U3, un semplice amplificatore operazionale con la funzione di
trigger.
La funzione di quest'ultimo è quella di comparare una
tensione di riferimento fornita dal microcontrollore e applicata
all'ingresso invertente, con quella applicata all'ingresso non
invertente, ovvero quella da testare e fornire al PIC tale
informazione. Sarà poi il software a gestire questa
informazione, dando il via al campionamento se il segnale in
ingresso è maggiore o minore a quello di riferimento.
Il riferimento viene costruito generando un segnale in
PWM filtrato poi da R9, R10, C6 e C7, ottenendo quindi una
tensione continua proporzionale al Dutty Cycle.
CHIEDI E TI SARA' DATO | |
Il progetto non è finito. Il tutto funziona perfettamente tranne alcune parti programmate ma mai implementate. Se ti accontenti invia una richiesta alla mail e spedisco ciò che ti serve. |
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MANCA: |
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